
Angela Iantosca
L'AP non si ferma!
Forse aveva ragione Giancarlo Siani. Forse è proprio vero che ci sono giornalisti e giornalistigiornalisti (proprio così… tutto attaccato, senza soluzione di continuità). Ci sono quelli che questo mestiere lo fanno per professione e quelli che non possono fare a meno di andare oltre le parole, la scrittura, le battute concesse da un foglio. Perché quelle parole sono talmente forti, sentite, vissute, da straripare, da cadere oltre i limiti (fisici ed editoriali) del foglio da iniziare a uscire dalla pagina, in cerca di un senso nel quotidiano. Per costruire progetti, sogni, astronavi. È quello che ha fatto Danilo Chirico, penna brillante del giornalismo italiano, ma anche autore tv e scrittore, che ha deciso ancor di più di trovare un equilibrio tra il dire e il fare, cominciando anni fa a incidere con la sua penna - che si è fatta azione - nel territorio, quello romano (ma non solo), in qualità di presidente dell’Associazione daSud, dando vita all’Accademia Popolare dell’Antimafia e dei Diritti che ha sede in una scuola di Cinecittà, l’Istituto Enzo Ferrari, in via Contardo Ferrini, 83.
Come stai vivendo questo momento?
“Trascorro moltissimo tempo con mia figlia Bianca: ha due anni e mezzo e approfitta - e noi con lei - di avere i suoi genitori a disposizione 24 ore al giorno. Anche se non ce la fa proprio più a non vedere altri bimbi: è la mia sofferenza più grande. Insieme a Bianca costruiamo ogni giorno navicelle spaziali con tavoli, sedie, cuscini, tappeti: è molto divertente”.
